E´ stato respinto dal Tar del Lazio il ricorso presentato dal consorzio Colari e dalla Federlazio.
La Colari contestava sia il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri del 22 luglio 2011 che ha dichiarato lo stato di emergenza rifiuti e la successiva ordinanza recante la necessità di realizzare un sito alternativo per lo smaltimento dei rifiuti che il decreto del Prefetto di Roma (in qualità di Commissario delegato all’emergenza) recante l’individuazione di Corcolle e Quadro Alto a Riano quali siti per le nuove discariche provvisorie post-Malagrotta.
Secondo i giudici amministrativi, la dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti “si fonda su una situazione oggettiva”.
Federlazio contestava anche la nomina del Prefetto Pecoraro a Commissario. Secondo il Tar del Lazio i poteri del Commissario delegato non contrastano “né con i principi del diritto interno né con quelli del diritto comunitario”.
I giudici amministrativi sottolineano comunque che “allo stato non risultano adottati atti di definitiva localizzazione, autorizzativi e/o ablativi”.
Secondo i giudici amministrativi, la dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti “si fonda su una situazione oggettiva”.
Federlazio contestava anche la nomina del Prefetto Pecoraro a Commissario. Secondo il Tar del Lazio i poteri del Commissario delegato non contrastano “né con i principi del diritto interno né con quelli del diritto comunitario”.
I giudici amministrativi sottolineano comunque che “allo stato non risultano adottati atti di definitiva localizzazione, autorizzativi e/o ablativi”.