Già nel 2009 su Quadro Alto si appuntano le mire della Colari in cerca di un sito sostitutivo a Malagrotta.
Il 13 ottobre di quell´anno, però, il dipartimento Territorio della regione Lazio respinge la richiesta perché – come scrive il direttore del dipartimento Luca Fegatelli – “contrastante con le norme di pianificazione nazionale e regionale”.
Nonostante questo, incredibilmente, la presidente Polverini inserisce questo sito nella lista dei sette in seguito sottoposta al Prefetto Pecoraro. Perché?
Ci sono poi altre stranezze. La Regione ha utilizzato, addirittura con un “copia e incolla”, interi paragrafi dello studio ambientale allegato al progetto Colari.
Allora, come è possibile che un sito bocciato venga proposto tra i sette siti possibili? Occorre infatti considerare che in quel momento non c´è ancora un decreto di emergenza rifiuti né la nomina di Pecoraro a commissario, cioè non ci sono ancora quei poteri speciali che, soli, possono giustificare la ripresa di un sito già bocciato. L´affare puzza.
Il 13 ottobre di quell´anno, però, il dipartimento Territorio della regione Lazio respinge la richiesta perché – come scrive il direttore del dipartimento Luca Fegatelli – “contrastante con le norme di pianificazione nazionale e regionale”.
Nonostante questo, incredibilmente, la presidente Polverini inserisce questo sito nella lista dei sette in seguito sottoposta al Prefetto Pecoraro. Perché?
Ci sono poi altre stranezze. La Regione ha utilizzato, addirittura con un “copia e incolla”, interi paragrafi dello studio ambientale allegato al progetto Colari.
Allora, come è possibile che un sito bocciato venga proposto tra i sette siti possibili? Occorre infatti considerare che in quel momento non c´è ancora un decreto di emergenza rifiuti né la nomina di Pecoraro a commissario, cioè non ci sono ancora quei poteri speciali che, soli, possono giustificare la ripresa di un sito già bocciato. L´affare puzza.