Noi, il Partito Democratico, il popolo dei Circoli, siamo allibiti dai misfatti del Consiglio regionale del Lazio. Noi che quotidianamente cerchiamo di portare la buona politica nelle nostre comunità riteniamo intollerabile che riverberi su di noi il discredito delle azioni o delle omissioni degli eletti. Rispondiamo all’appello con cui il Segretario regionale del nostro partito ha chiesto ai Circoli di farsi protagonisti del cambiamento.
Abbiamo chiaramente maturato la convinzione che ogni processo di rinnovamento non passa attraverso il puro dato anagrafico, non siamo affascinati dal giovanilismo, ma può nascere solo dal rivoluzionamento dei passaggi attraverso i quali vengono scelti i nostri candidati e dall’inderogabilità al limite dei mandati. Scelte che devono vedere coinvolte, concretamente, le realtà di base perché di qui passa la costruzione di un vero rapporto tra elettori ed eletti.
Siamo d’accordo con il Segretario Bersani: nel nostro partito non abbiamo “Batman”. Non abbiamo neppure altri supereroi e vorremmo non averne bisogno perché pretendiamo che i nostri rappresentanti nelle Istituzioni non considerino un atto eroico rifiutare un fiume di denaro pubblico, peraltro senza obbligo di rendicontazione.
Purtroppo, però, nel Consiglio regionale del Lazio, nei giorni in cui il Paese viveva una delle crisi più drammatiche dal dopoguerra e tutti i cittadini erano chiamati al sacrificio, una minoranza privilegiata vedeva crescere spropositatamente il privilegio. Senza opposizione.
Nessuna confusione tra fatti penali e scelte politiche. Una sola certezza, però, chi quelle scelte ha avallato non può continuare a rappresentarci.
Il popolo dei Circoli mette a disposizione del Partito Democratico e, soprattutto, dell’Italia, l’entusiasmo e la passione che lo anima. Non siamo solo quelli dei tortelli e della pizza fritta. Abbiamo un’idea della politica e vogliamo che sia ascoltata.