Se la situazione non fosse tragica ci sarebbe da ridere. Un Commissario commissariato ancora non lo avevamo mai visto. Evidentemente si è macchiato di incapacità manifesta. Nella riunione di ieri si è stabilito che una struttura tecnica del dicastero rivaluterà le scelte dei siti fatta dal commissario e tutta la documentazione predisposta dalla Regione Lazio su cui, peraltro, pende un´inchiesta della Procura di Roma per falso materiale e ideologico. Formalmente Pecoraro è stato confermato commissario ma avrà dei badanti. Spiega il ministro dell´ambiente “le soluzioni transitorie già individuate dal prefetto saranno oggetto di ulteriore valutazione insieme con le altre opzioni che erano già state individuate dalla regione”. Il 22 marzo si terrà in ministero una nuova riunione per fare il punto sulla valutazione tecnica del gruppo di lavoro “in modo tale che la soluzione transitoria possa essere di garanzia per tutti, efficiente ed effettivamente transitoria”, aggiunge il ministro. Nella struttura tecnica Clini ha voluto solo i “rappresentati dalle Istituzioni” aggiungendo però che le documentazioni e le informazioni raccolte dai comitati sono “ben note e già ampiamente acquisite”. Chi non sembra non perdersi d´animo è Pecoraro che sostiene non esserci stato “nessun ripensamento” sulla scelta dei siti “perché allo stato nessuno è in grado di dare alternative”. Forse crede che non cambiare idea sia segno di coerenza.