Tiro al bersaglio

Il tiro al Partito Democratico pare essere lo sport più praticato da quanti “postano” sui profili facebook che si occupano della discarica a Riano. Che il PD in regione sieda all´opposizione e che si opponga alle scelte della giunta di centrodestra sembra non contare molto. Neppure delle iniziative che il partito ha preso in parlamento, dall´interrogazione del deputato Realacci il 26 ottobre 2011 a quella del 24 gennaio 2012 dell´onorevole Sarubbi, all´interpellanza urgente presentata dall´onorevole Ferranti e firmata da 38 deputati del PD, gli sparatori sembrano curarsi. Figurasi dell´interrogazione presentata da Davide Sassoli al Parlamento Europeo o della partecipazione alle manifestazioni antidiscarica alle quali hanno partecipato i capigruppo Pd provinciale, Minnucci, e regionale Montino. Niente, nulla conta, troppo è il gusto di colpire il bersaglio. Certo, ci sono state uscite infelici del presidente Zingaretti e anche di un tal consigliere comunale Marroni che, maldestramente, hanno pensato di poter ridurre il … Continua a leggere

Quei dati bibliografici… “di una volta”

Noi amiamo la cultura e sappiamo quanto i libri siano importanti. Quello che ci stupisce è che un personaggio come la Polverini, certo non nota per le sue letture, si affidi ai “dati bibliografici” per decidere dove impiantare, nientemeno, una discarica. E si, perché i tecnici nominati dal Prefetto Pecoraro nel corso di una audizione alla commissione parlamentare “Ecomafie” hanno affermato che per l´individuazione dei 7 siti la Regione non si è basata su accertamenti ed indagini sul campo. Hanno solo sfogliato vecchie carte. Afferma Moretti, uno dei due tecnici, “Quando abbiamo iniziato ad affrontare le valutazioni tecniche sui siti, immaginavamo di poter avere una copiosa documentazione fatta sul campo, ma queste indagini non risulta che siano state fatte, probabilmente per questione di tempo. Tutte le informazioni tecniche sui siti sono rese … Continua a leggere

Art. 18: referendum tra iscritti?

Tutti ricordiamo i giorni della nascita del Governo Monti. La maggioranza di centrodestra guidata da Berlusconi, preoccupata solo di spargere un irresponsabile ottimismo e difendere i privilegi del capo, aveva condotto il Paese sull’orlo del fallimento economico. L’esecutivo Monti, anche per la qualità personale dei suoi componenti, sembrava essere l’unico sentiero da percorrere per sfuggire a quel destino. Il Partito democratico, che tutti i sondaggi davano vincente in caso di elezioni anticipate, per senso di responsabilità ha dato il suo sostegno. Ma le cose non stanno andando come dovrebbero. Prima si sono colpiti i pensionati, dicendo che lo si faceva per i giovani ma si è fatta solo cassa. Poi non sono state toccate le banche e le corporazioni. Non si sono toccati i grandi patrimoni. Non si interviene sulla Rai e, probabilmente, … Continua a leggere