Anche loro sono italiani

In Italia vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera.  Molti  sono bambini e ragazzi nati e cresciuti qui, sono “Italiani nel cuore” ma non sulla carta.

Solo al compimento del 18° anno di età, e solo per un anno, gli viene riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza. Si tratta di un sistema che nega diritti, genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce “l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento”.

Per cambiare questo stato di cose è stata lanciata, a settembre dello scorso anno, la campagna per i diritti di cittadinanza  ‘L’Italia sono anch’io’  che ha visto il contributo del Forum e degli amministratori locali del PD nell’attività di raccolta delle firme e nella promozione di centinaia di iniziative pubbliche a sostegno dell’iniziativa.

Ora che le … Continua a leggere

Siamo sulla buona strada

Spesso chi è vittima di un sopruso semplicemente viene piegato dalla forza di chi quel sopruso esercita. A  volte, invece,  reagisce al torto utilizzando le stesse armi dell’aggressore.

Essere riusciti a sfuggire a questa trappola, aver resistito al sopruso con la conoscenza e la partecipazione è uno dei buoni frutti della nostra lunga lotta contro la discarica. Una comunità intera è stata capace di esprimere il meglio di se, di tirar fuori volontà e talenti che, forse, non immaginava neppure di possedere.  Quello che abbiamo messo in campo  può costituire un metodo.

Un’unità di popolo che, trovando il sostegno dell’amministrazione locale e nello stesso tempo dandole forza, riesce ad operare una vigilanza democratica a difesa dei beni comuni.

Non abbiamo bruciato cassonetti, non ci siamo scontrati con le forze dell’ordine, non c’è stato bisogno di inviare l’esercito.  Abbiamo solo sperimentato che la democrazia è partecipazione.

Non disperdiamoci.

Abbi sete, Riano

È iniziata l’estate e sono arrivati i giorni di fuoco. Un bel caldo afoso ci accompagna durante il giorno, ma fiduciosi di una bella rinfrescata serale continuiamo a soffrire in silenzio i raggi solari impertinenti.

Apriamo il rubinetto per lavarci le mani stanche del traffico e del lavoro, quando esce l’ultima gocciolina che peraltro è li ad attenderci dalla mattina.

Un altro blackout dell’acqua. E stavolta, se proprio lo volevamo fare, non possiamo dare la colpa alla neve.

4: nel giro di una manciata di mesi. Queste sono le volte in cui i rianesi hanno dovuto barcamenarsi in intere giornate consecutive senza acqua, con fantasiosi stratagemmi per “sfangare” quantomeno la pulizia personale.

Timidamente le sorelle della gocciolina della mattina forse hanno intenzione di tornare, finalmente.

La domanda che è normale farsi ora è: quando sarà la quinta volta? Sappiamo che le tubature sono quelle che sono, ma la manutenzione dov’è? … Continua a leggere