Bizzarra la “democrazia della rete”. Prendiamo gli utenti di facebook. In Italia ci sono oltre 21milioni di iscritti. Moltissimi utilizzano questo servizio per tenersi in contatto con gli amici, per scambiare informazioni, per diletto. Altri lo utilizzano come una tribuna. Tutto legittimo, per carità. Però lanciare proclami sul proprio profilo e pretendere che le istituzioni che, vivaddio, si muovono su un piano diverso, riconoscibile e codificato perché teso a prevenire abusi e distorsioni, replichino alle sollecitazioni più disparate, ai “sentito dire”, ai “mi sembra” postati da questi utenti sulla loro rete amicale rivela un ego grosso come una casa. Non è una violazione della democrazia non rispondere in questo contesto, anzi, può essere un aiuto perché si torni con i piedi per terra.
Secondo tempo
Qualcuno afferma, perché gli sembra di averlo sentito, che la valle del Tevere ricadente nel comune di Riano è zona di esondazione. Mentre, alla faccia nostra, quella di Monterotondo andrà incontro ad uno sviluppo industriale da boom. Cavolo! A parte i toni leghisti e all´ovvietà di una zona di esondazione alcune domande sono obbligate. Chi ci guadagnerebbe se le aree agricole della valle diventassero zona industriale? Qualcuno pensa che, con la crisi e il calo dei consumi, è ipotizzabile un aumento delle attività industriali di oltre il 30%.
Visto che molti capannoni nell´area industriale di Monterotondo sono vuoti a chi gioverebbe costruirne altri? Ma quella di cui si lamenta il mancato sviluppo industriale non è la stessa area su cui non vogliamo gravi una discarica anche per il suo valore ambientale?
La vis polemica a volte porta ad ipotesi infelici.