Lettera di Nicola Zingaretti al quotidiano “La Repubblica”

Caro direttore, l’esaurimento della discarica di Malagrotta e la sua imminente chiusura hanno riacceso l’attenzione sulla gestione dei rifiuti a Roma. Se non intraprendiamo strade nuove con coraggio la Capitale corre seri rischi di andare in emergenza. Si sono persi tre anni nel cercare siti alternativi. L’unico individuato dal Sindaco Alemanno è quello di Allumiere, all’insaputa di Regione, Provincia e degli stessi abitanti, che dista quasi 60 km dalla Capitale. Scelta singolare perché di pregio naturalistico e non idonea ad ospitare
attività così complesse. Scartato questo progetto un anno fa, Roma Capitale ha chiesto aiuto alla Regione per individuare un sito alternativo. Abbiamo offerto da subito la nostra collaborazione, per condividere l’onere della scelta.
Dopo che la Regione ha selezionato vari siti, abbiamo proposto l’area di Pian dell’Olmo nel Comune di Roma per chiudere Malagrotta. Questo sito di piccole dimensioni confina con il Comune di Riano e può ospitare al massimo 2,5 milioni di m³. Quindi non potrà mai diventare una nuova Malagrotta. Invece si è scelto di non decidere e di chiedere al Governo un Commissario con poteri speciali, abdicando al proprio ruolo e perdendo ulteriore tempo prezioso. Ci sono voluti 3 mesi solo per il decreto di nomina.
Dopo un breve ed acceso confronto si è deciso di andare a Quadro Alto di Riano. Una scelta sbagliata perché riproduce la logica della megadiscarica. Invece di favorire l’integrazione tra Roma e l’Area metropolitana, la Capitale trasferisce ad altri i suoi problemi contrapponendo tra loro i territori ed i cittadini con il rischio di determinare conflitti difficilmente superabili. Serve invece un nuovo patto tra le istituzioni per non riprodurre nuove “Malagrotta”. Solo gli scarti non recuperabili dovranno essere interrati e sempre più l’interramento dovrà essere una modalità marginale di smaltimento dei rifiuti.
E’ un sogno o invece deve diventare l’obiettivo comune del nostro lavoro quotidiano? Roma produce circa 5000 tonnellate/giorno di rifiuti di cui almeno 3.200 vengono conferite a Malagrotta. Gli impianti di trattamento realizzati potrebbero lavorarne circa 3000 tonnellate al giorno. E’ evidente quindi cosa bisogna fare. Aumentare la raccolta differenziata con l’obiettivo di riutilizzare il 50% dei nostri rifiuti ed attivare gli impianti di trattamento che finora solo parzialmente hanno funzionato. Certo, ci vuole tempo. Per questo abbiamo proposto Pian dell’Olmo e ci siamo impegnati dall’inizio a sostenere i comuni della Provincia nell’innovativa modalità di raccolta differenziata porta a porta, l’unica che in tempi relativamente brevi (2/3 anni) può aumentare in modo significativo la quantità e la qualità dei materiali differenziati.
Nel 2008 erano 29.000 i cittadini che effettuavano la raccolta differenziata, oggi 56 comuni per un totale di 850.000 persone hanno scelto questo servizio che stanno progressivamente avviando. Il tempo è quasi scaduto. La Provincia è disponibile a collaborare, ma a condizione di aprire una fase nuova con l’aiuto dei cittadini e delle forze sociali. Si accantoni il sito di Riano, si ascoltino i cittadini di Corcolle e venga scelto
Pian dell’Olmo. Potremmo così chiedere tutti un sacrificio temporaneo per chiudere definitivamente Malagrotta. Un sacrificio utile alla città per non rischiare l’emergenza rifiuti, da ricambiare però con nuove idee e nuove pratiche.

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