Dopo aver approfondito i temi che sono alla base del quesito referendario, una domanda lecita da porsi è: com’è possibile votare NO? I motivi non esistono se non per quelli che hanno trasformato impropriamente il referendum in un vero strumento politico da utilizzare per colpire il Governo Renzi. Da Salvini a Grillo, da CasaPound a Fratelli d’Italia passando per Alemanno, Berlusconi e i garantisti dei valori di sinistra come PDCI o Sinistra italiana: il fronte del No ha un chiaro obiettivo che non è sicuramente il futuro del nostro Paese ma, piuttosto, il loro futuro e le loro opportunità di rinascita dopo l’incredibile disfatta subita alle Europee del 2014. Ma quali sono le motivazioni di questo fronte sconnesso ?
Domanda: “SUPERA IL BICAMERALISMO?”
Risposta del fronte del NO: “No, lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato”
Risposta sbagliata: “il bicameralismo rimane solo sul 3% delle leggi. Le competenze Stato-Regioni sono più chiare rispetto all’attuale Costituzione che ha generato 1500 ricorsi dal 2001 a oggi”.
Domanda: “DIMINUISCE I COSTI DELLA POLITICA?”
Risposta del fronte del NO: “No, i costi del Senato sono ridotti solo di un quinto e se il problema sono i costi perché non dimezzare i deputati della Camera?”
Risposta sbagliata: i risparmi complessivi sono circa 500 milioni di Euro all’anno. Se si riducono le competenze del senato è normale ridurre il numero dei senatori.
Domanda: “È IL FRUTTO DELLA VOLONTÀ AUTONOMA DEL PARLAMENTO?”
Risposta del fronte del NO: “No perché è stata scritta sotto dettatura del Governo”
Risposta sbagliata: “il Governo ha presentato il disegno di legge iniziale, ma in Parlamento sono state fatte più di 120 modifiche”.
Domanda: “È UNA RIFORMA LEGITTIMA?”
Risposta del fronte del NO: “No perché è stata prodotta da un parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale”
Risposta sbagliata: “la Corte Costituzionale, quando ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, ha detto che la sentenza non aveva “nessuna incidenza” sui poteri del Parlamento che in quel momento stava già discutendo una riforma costituzionale. Se avesse voluto vietarlo, la Corte lo avrebbe detto esplicitamente”.
Domanda: “GARANTISCE LA SOVRANITÀ POPOLARE?”
Risposta del fronte del NO: “No perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri”
Risposta sbagliata: “la riforma non espropria nulla alla sovranità popolare e non dà nessun potere in più alla maggioranza. L’Italicum attribuisce il premio di maggioranza a chi ottiene il 40% al 1° turno, o vince il ballottaggio. Se gli elettori votano al ballottaggio, può vincere solo chi a votare ci va, come in qualsiasi sistema a doppio turno”.
Domanda: “PRODUCE SEMPLIFICAZIONE?”
Risposta del fronte del NO: “No, moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la confusione“
Risposta sbagliata: “i procedimenti sono solo due: quello in cui le camere votano con uguali poteri e quello in cui il Senato esprime proposte non vincolanti che la Camera può accettare o no. Ci sono piccole varianti, ma sono chiarissime e semplici da applicare.”
Domanda: “È UNA RIFORMA INNOVATIVA?”
Risposta del fronte del NO: “No, conserva e rafforza il potere centrale danno delle autonomie, private di mezzi finanziati”
Risposta sbagliata: “la riforma ridà allo Stato competenze che era assurdo dare alle regioni, come il commercio internazionale, le infrastrutture, l’energia, il turismo. Non si prevede nessuna riduzione dei mezzi finanziari delle regioni che vengono rese più efficienti, eliminando i finanziamenti ai gruppi consiliari e mettendo un tetto alle indennità dei consiglieri”.
Domanda: “AMPLIA LA PARTECIPAZIONE DIRETTA DA PARTE DEI CITTADINI?”
Risposta del fronte del NO: “No, triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare”
Risposta sbagliata: “oggi quasi nessuna legge di iniziativa popolare arriva a essere discussa. La riforma alza il numero di firme necessario, ma garantisce che le leggi popolari siano votate entro tempi certi”.
Domanda: “GARANTISCE L’EQUILIBRIO TRA I POTERI COSTITUZIONALI?”
Risposta del fronte del NO: “No, perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio”
Risposta sbagliata: “le garanzie sono superiori a quelle attuali. Oggi la maggioranza può eleggere da sola il Presidente della Repubblica. Con l’Italicum la maggioranza ha 340 parlamentari. Per eleggere il Presidente della Repubblica ci vogliono come minimo 438 voti e quindi serve il voto di 98 senatori, il che è impossibile senza l’opposizione. Il Presidente nomina cinque membri della Corte Costituzionale. Altri cinque li nomina la magistratura. Solo cinque li nomina il Parlamento. Quindi almeno 10 su 15 saranno indipendenti dalle scelte parlamentari”.