La lettera di Renata Polverini

Caro direttore, prendiamo atto della disponibilità manifestata, ad oggi, dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, in merito al processo di chiusura della discarica di Malagrotta. Un processo che la mia Giunta ha finalmente, e definitivamente, avviato dopo anni ed anni di inconcludenti dibattiti e di decisioni, cui anche le altre amministrazioni del territorio erano chiamate, ma che non sono state adottate.
Ho letto con attenzione l’intervento del presidente Zingaretti, che ben conosce la questione, ma ritengo si debbano rilevare almeno due aspetti fondamentali che sono stati tralasciati.
Il primo riguarda la tempistica. Vi sono stati luoghi, sedi, e tempi dedicati per ascoltare, ricevere e valutare le proposte di tutti gli attori istituzionali. Ben venga, dunque, la costruttiva disponibilità a collaborare del Presidente Zingaretti, a patto che non arrivi, come potrebbe apparire, “fuori tempo massimo”. Per governare questioni di tale complessità, infatti, ogni cosa va fatta nei tempi prestabiliti che devono essere rispettati, se si vuole scongiurare disastri che, in altre regioni, sono sotto gli occhi di tutti gli italiani.
L’altro aspetto riguarda le caratteristiche tecniche, giuridiche e funzionali che ogni proposta concreta, per essere considerata tale, deve possedere per essere sostenibile e, soprattutto, realizzabile.
Il sito di Pian dell’Olmo, proposto da Zingaretti, come accertato attraverso innumerevoli tavoli tecnici, a cui anche la Provincia ha partecipato, non possiede tutti i requisiti necessari per rappresentare la soluzione adeguata alla fase transitoria, e ristretta nel tempo, che oggi occorre.
Una ulteriore annotazione riguarda la raccolta differenziata che costituisce uno, ma non l’unico, dei più importanti interventi da potenziare per una gestione moderna ed integrata dei rifiuti. La Regione Lazio, nonostante la nota difficile situazione finanziaria, ha continuato ad erogare i contributi ai Comuni del Lazio che hanno stanno incrementando la raccolta differenziata dei rifiuti.
Il problema, in conclusione, non è solo chiudere Malagrotta, ma garantire, una volta per tutte, un assetto completo e definitivo affinché anche nel Lazio possa realizzarsi un ciclo integrato della riduzione, trattamento, smaltimento e riciclo dei rifiuti. In questa direzione va letta l’azione complessiva e strutturale della Regione, con il Commissario nominato per l’emergenza Malagrotta.

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