La commissione Ecomafie: incapacità diffuse

Più delle ricche indennità strappate nottetempo dalla maggioranza in Regione, più dell’acquisto di una nuova sede per un ente in estinzione come la Provincia, più delle parentopoli e delle spese pazze a cui ci ha abituato il Comune di Roma ad indignare è l’incapacità dimostrata da queste istituzioni nella loro attività di amministrazione. Non per tornare sul punto, ma la questione rifiuti è una cartina di tornasole. La relazione della commissione Ecomafie ha denunciato una programmazione carente e un disarmante immobilismo da parte di queste istituzioni. Colpevole principale è il Sindaco di Roma che, anche se di sua competenza, non ha individuato un sito alternativo a Malagrotta. Della Regione, che ha stilato una lista di siti sulla base di un’analisi giudicata del tutto inadeguata dalla Commissione. Della Provincia che si tira fuori dichiarando che essa giudica l’idoneità dei siti sulla base del piano dei rifiuti regionale. Quello stesso piano giudicato … Continua a leggere

Anche loro sono italiani

In Italia vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera.  Molti  sono bambini e ragazzi nati e cresciuti qui, sono “Italiani nel cuore” ma non sulla carta.

Solo al compimento del 18° anno di età, e solo per un anno, gli viene riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza. Si tratta di un sistema che nega diritti, genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce “l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento”.

Per cambiare questo stato di cose è stata lanciata, a settembre dello scorso anno, la campagna per i diritti di cittadinanza  ‘L’Italia sono anch’io’  che ha visto il contributo del Forum e degli amministratori locali del PD nell’attività di raccolta delle firme e nella promozione di centinaia di iniziative pubbliche a sostegno dell’iniziativa.

Ora che le … Continua a leggere

Siamo sulla buona strada

Spesso chi è vittima di un sopruso semplicemente viene piegato dalla forza di chi quel sopruso esercita. A  volte, invece,  reagisce al torto utilizzando le stesse armi dell’aggressore.

Essere riusciti a sfuggire a questa trappola, aver resistito al sopruso con la conoscenza e la partecipazione è uno dei buoni frutti della nostra lunga lotta contro la discarica. Una comunità intera è stata capace di esprimere il meglio di se, di tirar fuori volontà e talenti che, forse, non immaginava neppure di possedere.  Quello che abbiamo messo in campo  può costituire un metodo.

Un’unità di popolo che, trovando il sostegno dell’amministrazione locale e nello stesso tempo dandole forza, riesce ad operare una vigilanza democratica a difesa dei beni comuni.

Non abbiamo bruciato cassonetti, non ci siamo scontrati con le forze dell’ordine, non c’è stato bisogno di inviare l’esercito.  Abbiamo solo sperimentato che la democrazia è partecipazione.

Non disperdiamoci.