Le false ragioni del NO

imageDopo aver approfondito i temi che sono alla base del quesito referendario, una domanda lecita da porsi è: com’è possibile votare NO? I motivi non esistono se non per quelli che hanno trasformato impropriamente il referendum in un vero strumento politico da utilizzare per colpire il Governo Renzi. Da Salvini a Grillo, da CasaPound a Fratelli d’Italia passando per Alemanno, Berlusconi e i garantisti dei valori di sinistra come PDCI o Sinistra italiana: il fronte del No ha un chiaro obiettivo che non è sicuramente il futuro del nostro Paese ma, piuttosto, il loro futuro e le loro opportunità di rinascita dopo l’incredibile disfatta subita alle Europee del 2014. Ma quali sono le motivazioni di questo fronte sconnesso ?

Domanda: “SUPERA IL BICAMERALISMO?”

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Dopo l’approfondimento, votiamo Sì

vademecum-riforma-siNon può essere altrimenti: dopo aver approfondito cos’è questa riforma costituzione, cosa affronta e come si articola, l’unica risposta utile al quesito «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?» è SI!

SI, perchè VOGLIAMO SUPERARE IL BICAMERALISMO PARITARIO: finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida … Continua a leggere

La riforma costituzionale, articolo per articolo

referendum-costituzionale-2Quattro dicembre: una data importante, anzi, fondamentale per noi e per tutto il nostro Paese.

Votiamo per il referendum costituzionale che concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016.

In questi mesi si è acceso il dibattito sulle ragioni del si e quelle del no che,  diciamocelo, ha assunto toni anche molto aspri delineando uno scontro a viso aperto tra democratici/riformisti e populisti/reazionari. Uno scontro tra chi andrà a votare per la crescita e la stabilità del nostro Paese e chi, invece, si esprimerà solo ed … Continua a leggere