Abbiamo alle spalle un anno vissuto pericolosamente. L’insegnamento che possiamo, dobbiamo, trarne è che un’unione di popolo, che sostiene ed è sostenuta dai propri amministratori locali, sa trovare la forza e le capacità di opporsi ai soprusi, di mettersi a difesa dei beni comuni e di vincere. Si tratta di un patrimonio da non disperdere ma che, anzi, ci è indispensabile per consentire al nostro paese di ripartire.
Uscire dall’incubo discarica negli stessi giorni in cui a Riano è iniziata la raccolta porta a porta è un buon auspicio. Su questa linea dobbiamo continuare. Ora è indispensabile mettere in sicurezza le nostre aree verdi e, soprattutto, renderle disponibili a tutti i cittadini. Occorrerà poi tentare un rilancio delle attività produttive a partire dall’edilizia, facendo attenzione al consumo di suolo e alle reali esigenze abitative. Lavorare, in collegamento con gli altri Comuni dell’area, perché le molte migliaia di lavoratori e studenti pendolari ricevano una maggiore considerazione e migliori servizi dalle aziende di trasporto. Dobbiamo impegnarci per favorire una buona integrazione dei cittadini stranieri e, quindi, per sciogliere le eventuali tensioni. Dedicare impegno e risorse ai nostri giovani, a partire dalla scuola. Sostenere, e rendere partecipi, i nostri anziani. Ragionare seriamente sulle opere necessarie, sul loro finanziamento, sui tempi di realizzazione. Rivoluzionare la circolazione stradale tentando di alleggerire una viabilità ormai insostenibile e in questo modo favorire anche il commercio locale.
Niente di facile, è vero, ma dopo quello che abbiamo fatto possiamo avere fiducia in noi stessi. Per noi, per i nostri figli, per Riano.
Il nuovo cammino di Riano inizia dal “porta a porta”
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