“A giugno scadrà la proroga di Malagrotta e siamo ancora lontani dal trovare una soluzione all´immondizia di Roma. Malagrotta non chiuderà a giugno, tutti lo sanno ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Il Prefetto Pecoraro, dopo l´abdicazione di Alemanno e della Polverini, ha dovuto scegliere in gran fretta i due siti candidati a ospitare le discariche. Ed ha fallito per troppa accondiscendenza alle indicazioni sbagliate di chi ha voluto la sua nomina. Appare sempre più chiaro che ha agito con troppa superficialità, magari troppo attento ai cattivi consigli del primo cittadino della Capitale e della Presidente regionale. Lasciando da parte i fascicoli aperti in Procura, le interrogazioni parlamentari e i vincoli paesaggistici, sottolineo che a Corcolle il Consiglio Superiore dei Beni Culturali ha espresso le sue valutazioni negative dopo che anche l´Unesco aveva sollevato dubbi sull´identificazione di un sito a poche centinaia di metri da villa Adriana. Ora i tecnici del Commissario Pecoraro a Riano scoprono l´acqua calda. C´è una falda acquifera di cinque metri nel sottosuolo della cava di Quadro Alto. Ma va? Si sapeva da sempre ed era tra le motivazioni che avevano fatto scartare questa località dalle ipotesi di lavoro che aveva preparato la nostra amministrazione. Ma chi ha fato le perizie per il Commissario? Come sono stati scelti questi grandi esperti? Chi li ha suggeriti? Sarebbe interessante saperlo. Non saremmo a questa situazione di stallo totale se il Commissario, invece di adottare la tecnica del decisionismo sterile suggerito dalla Polverini, prima di scegliere avesse ascoltato i cittadini. Avremmo perso meno tempo prezioso. Al 2 marzo 2012 siamo ancora al nulla di fatto. Così l´unica cosa certa è che si dovrà prorogare di nuovo la chiusura di Malagrotta. L´ennesima promessa mancata di Alemanno: la peggiore delle bugie”.