(DIRE) Roma, 8 nov. – Questa mattina l’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Pietro Di Paolo, quello all’Ambiente del Comune di Roma, Marco Visconti, e quello all’Ambiente della Provincia di Roma, Michele Civita, sono stati ascoltati alla commissione Ambiente della Camera dei deputati in relazione “alle prospettive della gestione del ciclo dei rifiuti nella regione Lazio, in particolare nella provincia di Roma”, anche in virtu’ della situazione di emergenza che si e’ venuto a creare con l’esaurimento della discarica di Malagrotta.
“Desta preoccupazione tutta la fase di transizione- spiega all’agenzia Dire il deputato del Pd, Alesandro Bratti- E’ vero che stanno ragionando su un progetto di lungo periodo, e’ vero che c’e’ un piano che dovrebbe andare in discussione ed essere approvato in assemblea regionale, ma il problema vero e’ il periodo che va dalla chiusura di Malagrotta alla messa a regime del Piano, tenendo presente che per la messa a regime serve che tutti gli impianti di tmb funzionino perfettamente e non e’ cosi'”.
“Il periodo transitorio e’ quello piu’ preoccupante perche’ continua a non essere chiara la scelta di questi due siti- prosegue Bratti- cosi’ come non mi convince lo studio preliminare fatto dalla Regione sui sette siti. Mi sembra, e non sono stato smentito, che sia stato realizzato su dati che c’erano in giro, perche’ qualcuno (vedi Cerroni per quanto riguarda Riano) aveva proposto quei siti o per i dati dell’Ispra. Manca un’analsii nuova che possa dire ‘abbiamo contezza che questi siano i siti migliori'”.
Poi, citando la “relazione tecnica della Prefettura di Roma del 6/9/2011, del dott. ing. Moretti Pietro”, Bratti riporta che “l’analisi delle aree individuate dalla Regione ha fatto emergere che nessuno dei siti segnalati e’ privo di criticita’. Inoltre sono stati analizzati alcuni elaborati di sintesi, anch’essi consegnati dalla direzione generale delle Attivita’ produttive, relativi a tre progetti presentati alla Regione Lazio dal soggetto proponente denominato Colari riguardanti tre dei siti. Ho detto all’assessore (Di Paolo, ndr) che questo piano e’ stato realizzato utilizzando indicazioni di terzi, l’assessore mi ha risposto ‘e’ molto grave quello che sta dicendo’ e io di rimando ‘guardi che c’e’ scritto nella relazione del prefetto’. Loro non hanno fatto analisi specifiche ma si sono basati su indagini fatte prima. Probabilmente saranno stati dati che il proponente ha presentato in Regione,
sarebbe forse il caso di capire se la Regione li ha fatti propri nello studio”.
Nella “relazione tecnica, inoltre, si parla spessissimo di ‘esami visivi’- prosegue Bratti- L’esame visivo e’ importante ma non e’ l’unico che si deve fare quando si fanno attivita’ di siting. Per alcuni siti, Riano in primis, c’e’ tutta una serie di problematiche di carattere tecnico che vanno considerate”. Sempre a proposito di Quadro Alto “da un sopralluogo- dice ancora Bratti riportando la relazione- e’ emerso che nell’ambito dell’area di cava in alcune zone e’ tuttora in corso un’attivita’ estrattiva rato che non ho visto nessun documento firmato dalla Protezione civile- aggiunge Bratti- vorrei capire quali sono gli studi fatti dalla Protezione civile per asseverare che quei siti sono idonei.
Un’altra questione che mi ha lasciato perplesso e’ sulle proprieta’, tutto questo gioco di cambi di proprietà che c’e’ stato a Riano, e poi questa societa’ svizzera… (il riferimento e’ a Corcolle, ndr).
L’assessore mi dice che gli interessa poco ‘chi sono i proprietari perche’ si procede con l’esproprio’, ma l’importanza della proprieta’ dei siti non e’ secondaria perche’, come abbiamo esperienza in Campania e Sicilia, spesso in situazioni di emergenza questi siti vengono comprati da persone collegate con la malavita”.
Quindi “mi rimane il dubbio- sottolinea Bratti- che in un mese e mezzo, viste peraltro le piogge che stanno venendo, facciano fatica a realizzare due siti. Quello di Riano, credo, lo farebbero partire dopo e prima proveranno a spingere su Corcolle.
Presumo che Malagrotta il 31 dicembre non chiuderà e che ci debba essere una proroga. La
preoccupazione ci deve essere perche qui bisogna andare veloci. Credo, inoltre, che questa forzatura violenta senza coinvolgere l’amministrazione di Riano ne’ l’VIII Municipio di Roma sia un atteggiamento discutibile. Continuo a pensare che la scelta del commissario sia stata fatta per stare fuori dall’interlocuzione col territorio e cercare di forzare un percorso che rischia di impantanarsi”.
Oggi in Commissione Ambiente ascoltati i tre Assessori sulla gestione dei rifiuti nel Lazio
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