“SINDACO SOMIGLI A UN PASTORELLO DEL PRESEPE. TIRA FUORI IL CORAGGIO”

Intervento del Consigliere Comunale, Luigi Poeta, nel corso del Consiglio Comunale del 5 settembre 2019.

“Buonasera ai cittadini presenti. Molti, tantissimi a testimonianza del fatto che il tema è molto sentito. Per questo, dunque, ribadisco quanto detto dal collega e capogruppo Abbruzzetti: la discussione su questo tema doveva essere incentivata dall’amministrazione comunale attraverso un’assemblea pubblica. E invece, siamo stati costretti ad attendere un’assemblea organizzata dai proponenti piuttosto che la presentazione di questa nostra mozione.

Buonasera al sindaco, agli assessori e ai colleghi consiglieri.

Buonasera al segretario comunale che, oggi come sempre, è impegnata a verbalizzare i nostri interventi.

Stasera abbiamo l’esordio, però, di un registratore che utilizzerò per registrare un mio problema: stasera ho capito di non capire!

Dopo più di un’ora di dibattimento, infatti, non ho ancora capito qual è la posizione dell’Amministrazione Comunale rispetto la Piastra Logistica Roma Nord.

Vogliono procedere? Non vogliono procedere?

Io non l’ho capito. Se c’è qualcuno tra i cittadini ad aver compreso le intenzioni di questa Amministrazione Comunale me le spieghi perché, ribadisco, io francamente non ho capito cosa vuol fare e come intende procedere questa maggioranza.

Da buon scolaretto ho annotato gli interventi del Sindaco, dell’Assessore Di Pietrantonio, dell’Assessore Manetta e di Fausto Cantoni.

E allora: se il sindaco sostiene che “il PROGETTO è IMPORTANTE soprattutto per un’area che merita una seria riqualificazione” tanto da esprimere tutto il suo INTERESSE per l’opera, dall’altra parte abbiamo Marina DI Pietrantonio che ci dice di “non essere serena” nell’affrontare questa IDEA PROGETTUALE sostenendo che si deve restituire al Consiglio Comunale la facoltà di deliberare. La Di Pietrantonio, anche legittimamente, esprime tutte le sue perplessità facendo tra l’altro riferimento a una riunione del 2016. Per la Di Pietrantonio, dunque, seppur non ci sono ancora oggi elementi su cui discutere, il Consiglio Comunale è l’unico organo deputato a discutere di questo tema.

E allora mi chiedo e le chiedo Assessore: perché la giunta, di cui fa parte, ha prodotto sul tema due delibere dopo quella famosa riunione? Peraltro ci dice che avete deliberato sulla base del ‘vogliamo crederci?”!!!

Perché non avete mai risposto alla nostra interrogazione comunale del 2017?

Perché il 30 novembre 2018 avete prima convocato e poi sconvocato sul tema un Consiglio Comunale?   

Vogliamo mettere il Consiglio Comunale in condizioni di discutere? Beh, fatelo! Come vede noi abbiamo tentato di incentivare la discussione diverse volte.

Dopo il Sindaco e la Di Pietrantonio è la volta dell’Assessore Manetta che con determinazione ci dice che “chi non capisce che questo PROGETTO è valido è fuori strada. È un progetto di GROSSA portata e molto importante”.

In conclusione poi, c’è il comizio dell’Assessore Cantoni che ha sottolineato tutte le sue perplessità sull’IDEA PROGETTUALE.

Dunque? Cosa volete fare?

Come volete procedere?

Cosa volete fare di questo PROGETTO o IDEA PROGETTUALE?

Caro Sindaco, ora mi rivolgo a te.

Non prendiamoci in giro, ti trovi a gestire una maggioranza AMBIGUA dove c’è chi dice A e chi dice B.

Un’amministrazione che non produce e non ha prodotto niente. Il paese è fermo. È immobile.

Ti stimo. Ti rispetto. Negli ultimi anni ho imparato anche a volerti bene perché mi rendo conto quanto sia difficile gestire una situazione così critica favorita dalla presenza di due anime contrapposte.

Ormai siamo abituati a un modo abbastanza bizzarro di affrontare le situazioni: ci sei tu e c’è il tuo vice. Se tu intervieni in pubblico, interviene immediatamente anche il vicesindaco; se tu sali su un palco, sale sul palco anche il tuo vicesindaco; se intervieni in consiglio comunale, interviene anche il tuo vicesindaco.

Ora basta. Basta con questo dualismo che non ci sta portando da nessuna parte.

Siamo d’accordo che la discussione è importante e che la parola non si nega. Ma qui non ci troviamo davanti ad un eccesso di democrazia: qui ci troviamo davanti a un dualismo tra due gruppi che stanno vedono le cose in maniera diametralmente opposta.

Rappresenti un’Istituzione. Siete un’amministrazione comunale. Vi aspettano delle scelte. Avete il dovere di fare sintesi e di decidere.

E allora Sindaco, che stasera più che mai somigli a un pastorello del presepe, ti chiedo di tirare fuori il coraggio. Di prendere una decisione seria e decisa, di liberare Riano da questo immobilismo.

Non sono certo io a dirti cosa tu, sindaco, debba fare.

In cuor tuo, lo sai.

Metti in pratica tutto quell’amore per Riano che manifesti verbalmente in ogni occasione, dagli articoli su Il Nuovo ai tuoi interventi in pubblico o in Consiglio Comunale: libera Riano da questa ambiguità. Libera Riano da questo immobilismo.

Viviamo in un Paese fermo, te ne rendi conto?

Fai in modo di prendere una torcia e portare un po’ di luce in quel buio pesto che dal 5 giugno 2016 è calato sul nostro Comune. Sul nostro paese.

Grazie”.  

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