“Manifestazioni ovunque. A migliaia sotto la Direzione del PCI. Appresa la tremenda notizia di Palermo, migliaia di compagni, di democratici, di lavoratori di tutta Italia si sono riversati nelle strade, stringendosi attorno alle sedi del Partito Comunista. (…) A Roma il compagno Pajetta, parlando ad una folla strabocchevole e commossa, davanti alla sede di Via delle Botteghe Oscure, ha ricordato la figura del compagno assassinato dalla mafia, sottolineando le ultime battaglie per le quali Pio La Torre si era impegnato come sempre con entusiasmo e senza lesinare energie: la lotta alla mafia, alla corruzione e per la pace contro l’installazione dei missili nucleari a Comiso”. Con queste parole l’Unità, nell’edizione del 1° Maggio 1982, annuncia il tragico avvenimento avvenuto il giorno prima.
Pio La Torre, insieme a Rosario Di Salvo, è stato trucidato dalla mafia il 30 aprile 1982.
Il nostro circolo, intitolato al parlamentare siciliano sin da subito dopo la tragedia, ricorda questo doloroso evento con le parole che Emanuele Macaluso, direttore de l’Unita e suo fraterno amico, ha espresso in quei giorni: “non ebbe e non diede tregua, ad amici e nemici. Fu un combattente vero ed instancabile. Tutta la sua formazione politica si è forgiata nel corso delle lotte sociali e politiche dei lavoratori conoscendone fino in fondo i problemi ed i travagli umani. Furono le lotte per costruire un grande schieramento democratico e rinnovatore, per la Sicilia, per la sua autonomia e libertà, per la pace e il progresso”.
Celebrare la figura di La Torre non deve avere uno scopo esclusivamente commemorativo ma deve essere un monito per noi e per le giovani generazioni. La mafia non può e non deve vincere. Quella di oggi, forse, è meno violenta rispetto al passato ma è più subdola, si annida nella società attraverso i modi più differenti e ne cerca di influenzare la cultura.
Le sue battaglie hanno sempre avuto come orizzonte l’organizzazione di un progetto di cambiamento della società. Il cambiamento si realizza solo con la partecipazione e la condivisione. Alle istituzioni, ai partiti, alle rappresentanze sociali, alle organizzazioni di volontariato, a tutti noi, la sfida di cogliere il messaggio che ci ha lasciato in eredità Pio La Torre.