Ultimo appuntamento congressuale del Partito Democratico: partecipiamo e scegliamo il nostro Segretario Regionale! Dopo le Convenzioni di Circolo e le Primarie per la scelta del Segretario Nazionale, la fase congressuale del nostro Partito si chiude domenica 16 febbraio con l’elezione del Segretario Regionale. A Riano il seggio sarà aperto, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, presso i locali del Circolo Ricreativo La Rosta (via XXV Aprile – Parco Loreto De Santis). Le Primarie sono aperte a tutti e possono votare anche i ragazzi minorenni a partire dall’età di 16 anni. In lizza per la carica di Segretario Regionale ci sono: Fabio Melilli, Lorenza Bonaccorsi e Marco Guglielmo. Si vota scegliendo esclusivamente la lista a sostegno di uno dei tre candidati, senza apporre alcuna preferenza. Il Partito Democratico di Riano sostiene la candidatura di Fabio Melilli e invita tutti i suoi iscritti e simpatizzanti a scegliere la lista a lui collegata dove, tra l’altro, in rappresentanza del nostro territorio è candidata Cristina Venti. Sosteniamo Cristina, scegliamo Melilli Segretario e aiutiamo le famiglie alluvionate di Riano: l’intero incasso delle sottoscrizioni delle primarie, infatti, sarà devoluto a sostegno di tutte quelle persone maggiormente colpite dall’alluvione che si è abbattuta sul nostro territorio.
Leggo che il partito democratico di Riano sostiene l’ex presidente della provincia di Rieti, attualmente deputato, proveniente dalle file della fu Democrazia Cristiana, Fabio Melilli. Immagino che l’estensore dell’articolo confonda la parte con il tutto. Probabilmente si intende che il gruppo dirigente del Circolo sostiene concordemente questa candidatura. Ovvio che un partito è più che i suoi vertici. Però, al di là della scelta del candidato – un politico paludato e che ha attraversato molte repubbliche – paradossalmente è proprio questa unità del Circolo la vera notizia. Mentre il PD a livello nazionale cannibalizza se stesso e con le sue manovre di palazzo riesce nell’impresa di far rimpiangere agli Italiani addirittura Berlusconi, trovare esempi di quell’unanimità che una volta, dispregiativamente, definivamo “bulgara” sembra quasi confortante. Decisamente non stiamo messi bene.